Come sta cambiando la comunicazione il neuromarketing?
Il neuromarketing è una disciplina piuttosto recente ed è frutto dell’unione di diverse conoscenze e tecniche provenienti dalle neuroscienze, l’economia comportamentale e la psicologia. Cosa fa quindi un’azienda che si occupa di tutto questo?
Nulla è più efficace di un esempio pratico, quindi per spiegare il neuromarketing raccontiamo una storia.
Immaginiamo Marco Marchesini, titolare di un’azienda italiana che deve lanciare sul mercato un nuovo prodotto. Marco, dopo aver deciso le caratteristiche del nuovo prodotto, i canali di distribuzione e altri elementi deve scegliere la strategia di comunicazione da implementare. Tuttavia, il problema è che egli non sa cosa comunicare del suo prodotto e non conosce gli obiettivi di acquisto dei suoi clienti. Il rischio che Marco faccia degli investimenti che non portino risultati è molto elevato.
La domanda principale è: come può Marco prevedere il comportamento d’acquisto del suo target?
L’azienda di Marco potrebbe avvalersi di un approccio di tipo classico, effettuando ricerche di mercato. Questo è corretto, però manca ancora un elemento fondamentale, ovvero lo studio del comportamento del cliente e dell'efficacia della comunicazione.
Per fare un po’ di storia, il neuromarketing è nato quando ricercatori universitari hanno utilizzato per primi tecniche solitamente impiegate per studiare il cervello al fine di capire il suo funzionamento davanti a brand, comunicazione e prodotti (1). Il 2004 è stato l’anno in cui il marketing tradizionale ha incontrato le neuroscienze e ha dato il via agli studi di neuromarketing. Esso si è sviluppato principalmente negli Stati Uniti, in Italia sta avendo un successo sempre maggiore, vista anche l’apertura di nuovi master universitari e l’uscita di libri sul tema.
Marco, grazie agli sviluppi sia degli strumenti, che sono diventati negli anni più pratici e immediati, che delle conoscenze in possesso agli esperti di neuromarketing può testare le varie proposte di comunicazione in laboratorio, avendo quindi la certezza scientifica del perché alcuni aspetti funzionano meglio di altri.
Guarda un breve video che spiega in termini sempici cosa significa iniziare un progetto di neuromarketing!
(1) McClure S.M., Li J., Tomlin D., Cypert K.S., Montague L.M., Montague P.R., (2004). "Neural Correlates of Behavioral Preference for Culturally Familiar Drinks", Neuron, Vol. 44, 379–387.
Pubblicato il: 01/02/2019